lunedì 10 dicembre 2007

Polaroid + Diana+ = Dianaroid+ ( + o - )

Ultimamente mi sono innamorato delle Polaroid. In giro su internet ho trovato parecchi esempi di Holgaroid (http://www.flickr.com/groups/toycameras/discuss/72157600317544444/?search=holga+polaroid), ovvero Holga montate su dorsi Polaroid appositi, oppure sui dorsi delle Polaroid pack-film o ColorPack ma, dato che alla Holga preferisco la Diana, ho pensato bene di mixare questultima con una Polaroid 103. Però qui sono nati gli scrupoli di coscienza: sarebbe stato necessario distruggere una Polaroid e una Diana funzionanti. E se il progetto fosse andato male, il rimorso mi avrebbe accompagnato fino alla tomba. Dovevo trovare una soluzione.
Dopo averci rimuginato un po’ ho deciso di usare una Diana+ al posto di una originale, tanto ne posso acquistare un’altra nuova. Rimuginandoci ancora ho deciso che non volevo nemmeno distruggere la Polaroid, e così invece di “tagliare” il soffietto della Polaroid, ho deciso di attaccarci sopra la lente della Diana+ che tra l’altro è già fatta apposta per staccarsi. In questo modo si riesce a sfruttare anche l’esposizione automatica della Polaroid, al posto della velocità di scatto fissa della Diana.
Ma basta perdersi in chiacchiere e passiamo al progetto vero e proprio.
Questa è la Polaroid 103


La prima cosa che ho dovuto fare è stata smontare le lenti della Polaroid. Per fare questo prima di tutto ho dovuto svitare le quattro viti indicate dalle frecce.

Questo è il meccanismo dello shutter. Si può notare il diaframma ristretto (1) che va a coprire il diaframma completamente aperto (2) quando il selettore per la sensibilità della pellicola (3) viene spostato su Bianco e nero. Anche il sensore per l’esposimetro (4) viene coperto a seconda dell'impostazione, da una griglia.

Ma quello che ci interessa è eliminare la prima lente. Dietro i meccanismi, facilmente spostabili in avanti, si trova la lente bloccata da 3 linguette metalliche.

Con un cacciavite e una pinza ho piegato una di queste linguette (ATTENTI A NON SPACCARE LA LENTE) e, facendo pressione con un dito dall’altra parte, ho staccato la lente. Se mai un domani vorrò rimetterla a posto non sarà un problema.

All’interno del pannello anteriore troviamo l’altra lente bloccata solo da una piccola lamina. Facendo leva con un cacciavite, è venuta via senza problemi.

A questo punto ho rimontato il pannello anteriore, ho preso la Diana+, e ho staccato l’obiettivo (è normalmente staccabile per poter usare la funzione Pinhole della Diana+).

Per montarlo sulla Polaroid invece di usare una colla (soluzione permanente), ho preferito usare una pasta adesiva che normalmente serve per attaccare poster al muro senza lasciare residui.

L’ho distribuita intorno al buco per la lente della Polaroid e ci ho pressato sopra la lente della Diana. Da notare che ho dovuto mettere la messa a fuoco dell’obbiettivo della Diana+ su infinito in modo da avere una superficie maggiore per l’incollaggio.

Ora manca solo l’alimentazione….accidenti! La Polaroid 103, così come le altre vecchie Polaroid, usano batterie poco comuni che costano un botto di soldi, così ho dovuto attaccare sul dorso un portabatterie con due pile stilo, e l’ho saldato ai cavi di alimentazione. Soluzione poco elegante ma funzionale, sicuramente da perfezionare un domani.

Il più grosso problema da affrontare quando si monta una lente di una macchina fotografica su di un’altra, è che bisogna trovare la giusta distanza dalla pellicola. Anche se in questo caso abbiamo la fortuna di poter fare tutte le prove che vogliamo, semplicemente allungando o accorciando il soffietto della Polaroid, trovare la giusta distanza focale è (e rimane) un bel problema. Di sera per fare i test in casa l'unico soggetto che ho a disposizione è il mio testone e così, come vuole tradizione, le prime foto sono orrendi autoritratti.

La prima foto l’ho scattata con il soffietto completamente chiuso. Il pasticcio a sinistra è dovuto alla pellicola che si è bloccata in fase di uscita. Come potete notare, non sembra molto a fuoco, e la mia faccia sembra in fondo a un tunnel.

La seconda l'ho scattata con il soffietto esteso di un centimetro circa. In questo caso, tenuto conto dell'effetto mosso per l'esposizione un pò lunga, l'immagine sembra a fuoco, ma sempre con l'effetto tunnel.
Questa l’ho ottenuta con il soffietto a circa 2/3 di estensione.

Questa qui invece l’ho fatta con il soffietto completamente esteso. Sembra troppo sfuocata.

Il giorno dopo ho scattato questa con la luce che proveniva dalla finestra e con il soffietto a circa metà.

Estendendo completamente il soffietto direi che il punto di messa a fuoco è a circa 15 cm. Come si può notare in questa foto scattata attraverso un vetro che si trovava a questa distanza, in basso a destra, il riflesso dell'obiettivo è abbastanza nitido.

E qui il soggetto è a circa 15 cm. Peccato per la sottoesposizione, ma sembra a fuoco.

Purtroppo a un certo punto l’otturatore della Polaroid a cominciato a fare i capricci e così alcune foto sono andate completamente sprecate. Forse la colpa è dell’alimentazione non proprio ortodossa.
Dopo un paio di cartucce, ho deciso di rimettere la lente della Diana al suo posto.

Alla fine è rimasto solo qualche minuscolo residuo della pasta adesiva, che con un po’ di pazienza (che non ho) potrei anche togliere.

Conclusioni.

Purtroppo per ottenere la lunghezza focale giusta senza avere l'effetto tunnel, dovrei smontare tutto l'obiettivo della lente, per prendere la sola lente, oppure dovrei montare l'intera Diana sul dorso nudo e crudo della Polaroid. Magari in futuro. Per il momento metto da parte la mia Dianaroid+, per riprenderla in primavera, quando il sole mi permetterà di scattare all’aperto.

martedì 13 novembre 2007

Indovina chi è........

Cercando le vecchie pubblicità della Polaroid ho beccato su http://www.youtube.com/ questo commercial con un attore diventato molto famoso...................


mercoledì 7 novembre 2007

Diana De Luxe Review – Prima parte

Introduzione
Delle Diana ho scritto abbondantemente nei posts passati. Stavolta sono riuscito a procurarmi una Diana De Luxe non funzionante ma, come descritto nel post precedente, l’ho riparata senza grossi problemi. Amando immensamente la Diana, era da molto tempo che desideravo testare una Diana De Luxe, ed ecco quindi la prima parte di questa recensione.

La Diana De Luxe è stata venduta sotto diversi nomi. Per una lista più o meno esaustiva potete dare un’occhiata a questo link: http://www.allandetrich.com/diana.htm
Per esempio ecco qui un altro modello che posseggo, chiamato Porst Happy



Caratteristiche
La Diana De Luxe si differenzia dal modello standard per alcune caratteristiche:
1) Una maggiore solidità. Malgrado sia sempre plasticosa, a tenerla in mano dà una buona sensazione di solidità. Sembra quasi una macchina seria!
2) Il connettore standard per il flash, che ho sempre desiderato sulle mie Diana per non essere limitato a fotografare solamente in pieno giorno. L’ho testato con un paio di flash standard e funziona perfettamente.
3) Il formato delle foto: 12 fotografie 6X6 su un rullo 120, al posto delle 16 in formato 4X4 del modello standard. Questa caratteristica è quella che mi incuriosiva di più, perché speravo che la lente fosse la stessa delle Diana standard e quindi nelle foto immaginavo ci sarebbe stato un effetto vignetta, e una sfocatura sui bordi, maggiore. Ma non è così purtroppo, a causa del quarto punto………
4) Una diversa tipologia di lente
5) Il pulsante di scatto si trova sulla parte superiore invece che sull’obiettivo

Qui si può vedere il classico selettore per le aperture. Non è presente purtroppo la posa Bulb. In basso si intravede la ghiera con le indicazioni in metri per la messa fuoco che si ottiene ruotando l'obiettivo.
Per chi non ama il sistema metrico decimale, dall'altra parte dell'obiettivo sono presenti le indicazioni in piedi.

Nell'interno scopriamo la presenza di due linguette metalliche per migliorare la tensione della pellicola.
Il sistema di blocco dei rulli è basato su delle lamelle metalliche flessibili che ricordano quelle della Diana+
Test e samples
La prima parte di questa prova l’ho fatta con un rullo bianco nero Fortepan 400.


Come avete visto in questa piccola gallery, l’effetto della lente non ricorda molto la Diana standard……………..purtroppo. Comunque nel prossimo weekend la testerò con un rullo a colori.
Continua…………

domenica 28 ottobre 2007

Diana De Luxe – come riparare l’otturatore - Diana De Luxe shutter fix

Dopo decine di fotocamere acquistate da Ebay, doveva pur capitare. Qualche giorno fa mi è arrivata una Diana De Luxe il cui otturatore non funzionava. Accidenti! Avrei potuto rispedirla al mittente e chiedere i soldi indietro, ma dato che l’ho pagata relativamente poco, ho deciso di tentare la riparazione. Naturalmente sulle caratteristiche della Diana De Luxe tornerò a parlare in un prossimo post. Qui mostrerò invece l’interno del meccanismo di scatto, in modo da dare ad altri la possibilità di ripararla con meno problemi.

La prima cosa da chiarire è che il corpo della Diana De Luxe, nonché della Diana standard, non presenta viti. Queste camere sono assemblate completamente a incastro e colla, per quello che ho potuto vedere. Quindi per poterla riparare è necessario……………”romperla”. Sì, purtroppo bisogna mettere in conto che qualche pezzo di plastica, molto probabilmente, si spaccherà. Ma dato che questo esemplare in mio possesso non funzionava, non ho rischiato di perdere molto. Probabilmente avrei potuto tentare l’utilizzo di qualche sostanza scollante, ma non ho voluto rischiare che la lente venisse intaccata.
Passiamo al resoconto. Prima di tutto ho dovuto decidere dove fare leva con la punta sottile di un cacciavite per tentare di scollare parte del barilotto dell’obiettivo. Nella foto potete vedere i 2 livelli su cui ho esercitato pressione fino a scollare (o più precisamente “spaccare”) le parti.


Facendo leva sul punto 1 (lungo tutta la circonferenza del barilotto) ho ottenuto il distaccamento della parte più esterna. Questa operazione è stata totalmente inutile, in quanto in questa sezione non ho trovato il meccanismo di scatto, ma solo il sistema di messa a fuoco, che potete osservare nelle foto.




Sono passato quindi al livello numero 2 che è quello che si trova all’altezza del selettore delle aperture, e stavolta ho raggiunto il meccanismo. Qui ho scoperto che una molla era fuoriuscita dal suo posto e l’ho sistemata facilmente. Inoltre la tendina dell’otturatore non scorreva bene, e spesso restava alzata, così ho piazzato un paio di gocce di Svitol qua e là.
In queste foto si possono vedere le 3 molle presenti nel meccanismo, e la tendina dell’otturatore (la lamina metallica presente nella parte centrale che, nel momento dello scatto, sale su per scoprire il foro, attraverso il quale passa la luce). Si può anche vedere l’unto dell’olio che ho messo :-)


La molla sistemata.............


Dato che da immagini statiche è difficile capire come funziona, ho pensato, una volta fatta la riparazione, di filmare l’interno del meccanismo di scatto in funzionamento. In questo modo, se anche voi doveste fare qualche riparazione, potete avere un’idea più precisa di quello che c’è da fare.



Al livello sottostante a quello del meccanismo di scatto, si intravedono gli ingranaggi per innescare il flash, ma visto che questo funzionava, ho pensato bene di lasciarlo stare.
Naturalmente alla fine ho rincollato il tutto.
Ora la colla si sta asciugando, così nei prossimi giorni potrò finalmente testare la mia prima Diana De Luxe……….stay tuned.